Siamo sempre con il nostro amico Pinocchio che oggi deve prendere una decisione.

Ricordiamo il racconto:

“Che cosa sia questa musica? Peccato che io debba andare a scuola, se no…” E rimase lì perplesso. A ogni modo, bisognava prendere una risoluzione: o a scuola, o a sentire i pifferi. “Oggi anderò a sentire i pifferi, e domani a scuola: per andare a scuola c’è sempre tempo” disse finalmente quel monello, facendo una spallucciata.

Quando prendiamo delle decisioni di investimento, decidiamo in condizioni di incertezza, visto che non conosciamo il futuro. La finanza comportamentale dimostra che queste condizioni generano nella nostra mente un ambiente dove è più facile sbagliare

Con il termine finanza comportamentale si indica quella branca degli studi economici che indaga i comportamenti dei mercati finanziari includendo nei propri modelli i principi di psicologia legati al comportamento individuale e sociale.

Esistono tre punti principali intorno ai quali ruotano le discussioni in tema di finanza ed economia comportamentale, essi sono:

  • l’euristica: decisioni basate su regole empiriche, approssimative, che non seguono l’analisi razionale ma vengono prese istintivamente sulla base di esperienze passate;
  • l’inquadramento: la decisione di chi sceglie viene influenzata dal modo con cui una decisione o un particolare quesito viene presentato;
  • le inefficienze di mercato: spiegazioni per tutte quelle situazioni che sono contrarie alle spiegazioni razionali e all’efficienza del mercato, come la valutazione errata del prezzo, processi decisionali non razionali, e anomalie sul ritorno.

Approccio descrittivo

Posti di fronte a una prospettiva di guadagno, i soggetti tendono a sopravvalutare gli eventi certi rispetto a quelli meramente probabili

I soggetti tendono a trascurare gli elementi comuni tra più opzioni e a concentrare l’attenzione solo sugli aspetti differenziali

Gli individui si comportano in modo avverso al rischio quando esistono potenzialità di guadagno, mentre diventano propensi al rischio di fronte alle scelte che comportano delle perdite.

Approccio clinico

La finanza comportamentale è stata affiancata di recente, da una nuova disciplina nata dall’interazione tra finanza e neuroscienze

Neurofinanza = neonato settore della ricerca neuro-scientifica che studia il funzionamento della mente umana in relazione ai processi decisionali nella soluzione di compiti economico-finanziari

Si tratta di applicare metodologie di scanning e rappresentazione visiva (brain imaging) del funzionamento cerebrale per studiare il processo decisionale degli individui posti di fronte a scelte di carattere finanziario.

Come si comporta il nostro cervello?

Regione frontale

Anticipazione guadagno = attivazione centri della ricompensa (piacere)

Sopravvalutazione rendimento rispetto al rischio

Regione occipitale

Anticipazione perdita = attivazione centri del dolore

Sopravvalutazione rischio rispetto al rendimento

Tutto questo è lo studio della finanza comportamentale, perché:

  • Ogni scelta di acquisto (vendita) di prodotti finanziari è il prodotto di una ‘trattativa’ tra l’anticipazione del potenziale piacere (guadagno) e del potenziale dolore (perdita);
  • Più la situazione è ambigua, complessa e incerta e maggiore è la risposta istintiva ed emotiva in termini di ansia e paura;
  • Contrariamente a quanto siamo abituati a credere, le decisioni finanziarie non hanno necessariamente a che fare con il denaro. Riguardano motivi intangibili come evitare le perdite o non provare rimpianto, la paura e il panico l’ottimismo, la fiducia, l’orgoglio, il giudizio della società, etc.
  • Variabili economico-finanziarie
  • Variabili comportamentali

    Decisioni finanziarie

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