Dove ha origine il termine Padre

(papà, babbo o sire)

Nella Grecia antica, il potere risiedeva nella famiglia (òikos) che rappresentava l’unità di base del potere e un’organizzazione religiosa volta all’adorazione degli dèi familiari.

Punto di riferimento e di grande autorità era la figura del padre che deteneva il potere decisionale sul destino familiare, su quello dei propri figli e aveva il compito di amministrare le proprietà familiari e quello di essere addetto alla venerazione degli antenati.

La figura del padre incuteva timore ed era quest’ultimo ad avere l’ultima parola sulle decisioni da prendere.

Il padre romano era il custode delle memorie degli antenati, nonché del fuoco domestico, accanto al quale si veneravano gli dei della famiglia o lares; l’unico che poteva disporre del patrimonio della gens (bestiame, casa, schiavitù, campi).

Tuttavia nell’antica storia di Roma il valore assegnato al padre gli dava un potere enorme che era il fondamento però dell’autorità cui si doveva obbedienza assoluta.

Con il Cristianesimo fu introdotta nel rapporto padre-figlio, l’attenzione per i figli, che venivano finalmente messi allo stesso livello del padre. “il padre non era più l’immagine esclusiva di Dio in terrà, né Dio quella del padre in cielo: le due realtà, terrestre e celeste, incorporavano la nuova uguaglianza ponendo il figlio – come valore ultimo, non certo di un colpo solo nella pratica quotidiana – sullo stesso piano del padre”.

Il cristianesimo perciò, si distanziò notevolmente dalle severità patriarcali e dalla laica potenza del padre romano; si delineò così il riconoscimento della famiglia e delle sue funzioni ma, nello stesso tempo, anche la rottura dei vincoli familiari propri della tradizione patriarcale.

Dal padre-padrone si passò a un padre affettuoso e misericordioso.

Rintracciare un’etimologia per la radice della parola padre che si ritrova in quasi tutte le lingue indoeuropee non è semplice e a tutt’oggi ci sono solo numerose ipotesi. Il termine “padre” sta ad indicare l’uomo che ha generato rispetto alla prole e anche all’ambito familiare.

Padre deriva dal latino pater, per indicare il nome del capofamiglia, che, a sua volta, contiene la radice “pa” di pascere (nutrire, proteggere)

Padre come protettore della prole e della famiglia

Alcuni filologi, nel ricostruire la semantica di patrimonio, opera proprio in questa dimensione di conciliazione dialettica tra padre e dovere.

Patrimonio deriverebbe, quindi, da pătĕr e mūnŭs (obbligodoverecompitoincarico).

In diverse norme del codice civile ricorre l’espressione “buon padre di famiglia”:

  • così, ad es., il tutore deve amministrare il patrimonio del minore con la diligenza del buon padre di famiglia (art. 382);
  • l’esecutore testamentario deve amministrare come un buon padre di famiglia (art. 703);
  • nel godimento della cosa l’usufruttuario deve usare la diligenza del buon padre di famiglia (art. 1003);
  • il conduttore deve prendere in consegna la cosa e osservare la diligenza del buon padre di famiglia (art. 1587).

Le norme usano l’espressione richiamando il criterio al quale fa riferimento l’art. 1176, comma 1, c.c. in materia di adempimento delle obbligazioni: nell’adempiere l’obbligazione il debitore deve usare la diligenza del buon padre di famiglia. 

La diligenza indica l’attenzione e la cura che  il debitore deve impiegare per eseguire esattamente la prestazione.

Buon padre di famiglia è colui che, tendendo alla realizzazione di interessi altrui, è guidato da una particolare sollecitudine, anche se non eccezionale. È la persona di normale avvedutezza, formazione e scolarità.

Il buon padre di famiglia è un modello di riferimento per misurare la qualità e la quantità della diligenza dovuta dal debitore comune nell’adempimento della prestazione, secondo i criteri di normalità.

Il criterio vale per l’adempimento delle obbligazioni comuni, cioè le obbligazioni contratte nello svolgimento di attività non professionali.

La diligenza del buon padre di famiglia è la diligenza media, intesa come impegno adeguato di energie e di mezzi per il soddisfacimento dell’interesse del creditore, che è legittimo attendersi da qualunque soggetto di media avvedutezza e accortezza.

Come protegge, un Padre, la sua Famiglia

ANIA (Associazione Nazionale tra Imprese Assicuratrici) in una sua campagna dal titolo "Proteggi la voglia di far crescere i tuoi progetti" riportava quanto vi andiamo a sottoporre:

1 - Abbiamo bisogno di crescere sul lavoro

Non possiamo fare a meno del nostro lavoro: seguire le nostre ambizioni, esprimere il nostro talento e il nostro potenziale è essenziale per costruirci un posto nel mondo. E ciò che conta così tanto merita di essere protetto.

Per questo ci sono le assicurazioni. Che tu sia un imprenditore o un libero professionista, scopri tutte le soluzioni assicurative che hai a disposizione per proteggere te, la tua attività, i tuoi investimenti, così da poterti dedicare solo a dare il meglio, per fare di più e crescere.

Per le PMI o per le attività commerciali, ci sono le assicurazioni multirischio che garantiscono una tutela dalle avversità tipiche del business (es: incendio, furti, responsabilità civile verso terzi e prestatori di lavoro…).

Questi eventi potrebbero provocare la perdita dei beni che sono parte integrante dell’attività e/o l’interruzione dell’attività stessa.

Con un’assicurazione multirischio ti tuteli da queste eventualità e preservi l’equilibrio finanziario. Per i professionisti ci sono le polizze RC Professionisti, che proteggono il patrimonio dai rischi professionali connessi al normale svolgimento dell’attività lavorativa.

Con le assicurazioni da Perdita del Lavoro, ti tuteli dalle conseguenze di un’imprevista perdita involontaria del posto lavorativo, attraverso l’erogazione di un indennizzo, mentre le polizze Cyber risk ti tutelano dal rischio di attacchi informatici che possono compromettere i beni materiali (distruzione dei server, dei PC o altro device elettronico), i danni derivanti dal mancato utilizzo dei server (interruzione dell’attività lavorativa) e i danni da responsabilità civile a terzi (diffusione involontaria di dati sensibili, violazione della normativa sulla privacy, ecc.).

Con le polizze trasporti, invece, fornisci una protezione alle merci trasportate via mare, aereo o terra e ti tuteli dai rischi legati ai danni che queste merci possono, subire sia durante il trasporto, che durante le giacenze di transito e le operazioni di carico e scarico.

Le soluzioni per proteggere il tuo lavoro sono tante e studiate su misura.

Proteggi la tua voglia di crescere, rivolgiti alle assicurazioni.

2 - Abbiamo bisogno di far crescere la famiglia

La famiglia rappresenta tutto, gli affetti del presente, ma anche quelli del nostro futuro. È il centro della nostra vita, il cuore delle nostre giornate e il motore per guardare al domani. E ciò che conta così tanto, merita di essere protetto. Per questo ci sono le assicurazioni.

Rivolgiti a loro e scopri tutte le soluzioni assicurative che ti daranno la certezza di esserci sempre per le persone a cui tieni e per far crescere la tua famiglia. Con le polizze casa puoi tutelare l’abitazione e i beni che contiene, nel caso di incendi, furti, catastrofi e altri eventi avversi, ottenendo il risarcimento del danno subìto.

Con le polizze infortuni, invece, ti metti nelle condizioni di far fronte agli infortuni senza intaccare i tuoi risparmi, perché non ti troverai nelle condizioni di dover sostenere all’improvviso le spese non preventivate, dal momento che saranno coperte dalla polizza. Se scegli le assicurazioni di responsabilità civile verso terzi, potrai tutelare l’integrità del patrimonio in caso di danni causati a terzi dal comportamento colposo dell’assicurato o dei suoi familiari, in relazione alla abitazione, alla vita privata, ai propri animali domestici…

E per i tuoi viaggi in famiglia, ci sono le polizze che consentono di tutelare le vacanze e gli spostamenti dagli imprevisti, rimborsando eventuali spese mediche, penali di annullamento, bagagli smarriti.

Ma ci sono ancora altre polizze per far fronte serenamente agli imprevisti della vita di famiglia, come le polizze tutela Legale, per affrontare i costi delle controversie legali relative alla vita privata (ad esempio liti condominiali, cause derivanti dalla violazione dei diritti del consumatore, ecc…) o le polizze Assistenza che permettono di fronteggiare gli imprevisti più vari garantendo un intervento tempestivo di professionisti specializzati a seconda dell’esigenza (medico/ pediatra, idraulico, fabbro, elettricista, ecc…).

Per costruire il domani della tua famiglia già da oggi, ci sono poi le forme pensionistiche complementari che consentono di integrare la pensione futura con una pensione integrativa, e affrontare con maggiore tranquillità il periodo di pensionamento. Infine, scopri le assicurazioni sulla Vita.

Prevedono il pagamento di un capitale rivalutato o di una rendita vitalizia rivalutabile con un rendimento minimo garantito oppure, per le assicurazioni di puro rischio, l’erogazione di una prestazione in caso di morte dell’assicurato.

Le soluzioni per proteggere la tua famiglia sono tante e studiate su misura.

Proteggi la tua voglia di crescere, rivolgiti alle assicurazioni.

3 - Abbiamo bisogno di crescere in salute.

La salute prima di tutto. Sembra scontato dirlo, ma è questa la base per una vita felice. Per questo oggi tutti noi ci impegniamo a mangiare sano, fare sport, praticare attività per limitare lo stress.

Ma puoi fare ancora di più, perché ciò che conta così tanto merita di essere protetto. Per questo ci sono le assicurazioni. Rivolgiti a loro e scopri tutte le soluzioni assicurative con cui puoi proteggere la tua salute e avere la certezza di poterti rivolgere sempre ai migliori specialisti in caso di bisogno.

Le soluzioni più diffuse prevedono il rimborso delle spese di ospedalizzazione e anche di quelle sostenute durante la convalescenza, l’indennità giornaliera per la perdita di reddito durante il ricovero e il rimborso delle spese diagnostiche e specialistiche indipendentemente dal ricovero.

Nel caso in cui i problemi di salute portino a una perdita di autosufficienza ci sono polizze che prevedono il pagamento di una rendita, il rimborso delle spese sostenute o l’erogazione di servizi di assistenza o anche, in caso di grave malattia, la liquidazione di un capitale.

Le soluzioni per proteggere la tua salute sono tante e studiate su misura. Proteggi la tua voglia di crescere, rivolgiti alle assicurazioni.

Padre e patrimonio

È risaputo: nella buona tradizione delle famiglie italiane, madre e padre svolgono un compito filogenetico, quasi eseguissero delle istruzioni inscritte nel proprio DNA: lavorano per una vita nel tentativo di accumulare beni da lasciare ai propri figli.

Di fatto, oggi, leggendo i report della Banca d’Italia, scopriamo che la ricchezza espressa dalle famiglie italiane è superiore ai quattromila miliardi di euro (DATO AL 31 DICEMBRE 2021), cifra, questa, che possiamo giudicare spaventosa.

Ci si rende conto facilmente che, rebus sic stantibus, i numeri non sono sufficienti a garantire continuità di passaggio dei beni, mobili o immobili, dai genitori ai figli.

Si potrebbe pensare, infatti, che la successione sia l’unica opportunità per ‘guadagnarsi’ il patrimonio. Non è così, soprattutto nel mondo contemporaneo.  La semantica del ruolo sociale di chi trasferisce i beni e si occupa della tutela economica dei figli, in realtà, è più importante di quanto, di primo acchito, si possa immaginare.

Patrimonio, però, come sappiamo, non appartiene soltanto alla persona fisica; esso è anzi termine centrale e decisivo nella vita delle persone giuridiche, cioè delle società. Vale la pena di ricordare il concetto di patrimonio netto, che si compone del capitale sociale, delle riserve e dell’utile dell’esercizio di competenza, se è presente. Questi tre elementi di bilancio ci aiutano a chiarire meglio un altro concetto: la durata. La stabilità di un’impresa, nella maggior parte dei casi, dev’essere valutata proprio attraverso la sua capacità di continuità patrimoniale, senza la quale, per esempio, l’azienda non risulterebbe ‘affidabile’ neppure per le banche e, nel medio-lungo termine, potrebbe non accedere al credito e avere problemi di flussi di cassa.

In un’altra accezione, patrimonio diventa il fondamento di alcuni legami giuridici. Infatti, un concetto che spesso si trascura nell’ambito della parlata collettiva è proprio quello che si ritrova nel diritto e secondo il quale il patrimonio è un rapporto economico tra le parti. Ne intravediamo pertanto una certa dinamicità, a dispetto della staticità con cui di solito lo interpretiamo: dinamicità e staticità, per certi aspetti, sono speculari; il parlante tende a inscrivere il patrimonio nell’area di significazione di un corpus monetario o, talora, immobiliare, non ammettendo facilmente l’esistenza di variabili e variazioni. In effetti, non è molto semplice averne visione dialettica feconda. Il linguaggio della giurisprudenza, però, in questo senso, è assai chiaro e netto, tanto che Battaglia, nel GDLI (1961-2002), scrive: “Insieme  di  rapporti  giuridici  di  contenuto  economico,  attivi  e  passivi  (beni,  crediti  e debiti),  facenti  capo  a  un  determinato  soggetto, sia  esso  una  persona  fisica  (patrimonio  individuale  o personale) o  una  persona  giuridica  privata  o  pubblica (patrimonio  sociale):  ed  è  attivo o  passivo  a  seconda  che  in  esso  prevalgano  i beni e i crediti o, invece, i debiti”.

diventa, giocoforza, elemento d’una qualche aggregazione di uomini. Dovrebbe essere immediatamente chiaro, qui, il concetto della volontà di adesione a un progetto ‘sociale’.

Finora, infatti, abbiamo parlato di patrimonio e dei legami giuridici in esso connaturati. Abbiamo dimostrato, nello stesso tempo, che il primo tra i legami è quello della famiglia ‘arcaica’, in cui il pater aveva precisi e incontrovertibili doveri (compiti) di trasmissione dei beni e, così facendo, abbiamo attestato che il nucleo originario del capitale è costituito da una sorta di alleanza filogenetica

Si desume quindi al fine di questo momento di riflessione che è compito della famiglia quello di proteggere e conservare il patrimonio familiare. Numerosi sono gli istituti introdotti dal legislatore al fine di garantire la tutela del patrimonio familiare.

Modi di tutela del patrimonio familiare

La famiglia è un’istituzione che trova riconoscimento nella stessa Costituzione all’art. 29, oltre ad essere disciplinata compiutamente e in modo approfondito dal codice civile.

La normativa alla tutela del patrimonio della famiglia non si estrinseca nella mera previsione di diritti e doveri, in particolare in capo ai coniugi, ma presuppone anche strumenti volti a preservare il patrimonio dei suoi membri.

Gli istituti svolgono proprio la funzione di prevenire aggressioni creditorie, che potrebbero pregiudicare il soddisfacimento delle necessità fisiologiche dei membri della famiglia.

1. La tutela del patrimonio familiare: il fondo patrimoniale

Uno degli istituti a cui puoi ricorrere, in quanto introdotto con la finalità di tutela del patrimonio familiare, è il fondo patrimoniale. Infatti, l’art. 167 c.c., stabilisce che si ricorre a tale fattispecie proprio per “far fronte ai bisogni della famiglia“.

La costituzione del fondo, subordinata alla volontà dei coniugi, presuppone l’imposizione di un vincolo di indisponibilità su specifici beni. Non solo questi non potranno essere oggetto di alienazione, ma sono sottratti anche ad eventuali azioni esecutive di creditori, estranei alle ragioni per cui è stato istituito lo stesso fondo.

2. La tutela del patrimonio familiare: le fondazioni familiari

Tra le altre figure a cui potrai ricorrere per tutelare il patrimonio del tuo nucleo familiare, vi sono le c.d. fondazioni di famiglia. Con ciò ci riferiamo a organizzazioni di diritto privato, poste in essere da una o più personale legate da vincoli di parentela, al fine di preservare parte del proprio patrimonio e, al contempo, destinarlo a scopi solidaristici.

La fondazione di famiglia, quindi, si distingue dagli altri istituti citati nella presente guida, proprio perché accanto allo scopo privatistico di conservazione del patrimonio, la legge richiede anche il perseguimento di un’ulteriore finalità non lucrativa. Tuttavia, possono essere annoverate tra gli strumenti a tua disposizione, poiché queste perseguono, in molti casi, l’interesse al soddisfacimento delle esigenze quotidiane della famiglia, o comunque obiettivi a ciò connessi.

3. La tutela del patrimonio familiare: i patti di famiglia

Una figura, in buona parte differente da quelle finora esaminate, è il “patto di famiglia”. Probabilmente, non ti sarà immediatamente chiaro in che modo i patti fungono da tutela per il patrimonio familiare.

Invero, è molto più semplice di ciò che può sembrare. Il patto di famiglia è un contratto, tramite il quale un imprenditore dispone della propria attività imprenditoriale, stabilendo a quale dei suoi discendenti dovrà essere devoluta. Quindi, tramite tale accordo si va a pianificare come in futuro la maggiore fonte di reddito familiare, dovrà essere amministrata. Tramite tali patti si produce un vero e proprio effetto traslativo in capo ai discendenti.

4. Affidamento fiduciario

Tra gli strumenti di tutela del patrimonio familiare è possibile anche rinvenire il contratto di affidamento fiduciario. Con ciò, invero, si intende quella tipologia negoziale mediante la quale l’affidatario fiduciario attribuisce i c.d. “beni affidati” ad uno o più beneficiari. È poi stabilito anche un programma, il quale è posto in essere dallo stesso affidatario.

Il contratto, dunque, produce un trasferimento inter vivos di beni, per perseguire uno specifico scopo. L’affidamento è, in genere, posto in essere anche a tutela di particolari membri della famiglia, quindi per esigenze di sostegno ad alcuni soggetti deboli. Tuttavia, la causa può essere varia. Ad esempio, può essere una causa di garanzia, gestoria, di segregazione e così via.

5. Holding familiare per la tutela del patrimonio

La tutela del patrimonio familiare, soprattutto ove questo consista in un’impresa di famiglia, può esser realizzata anche mediante una holding.

Le holding, in genere, sono istituti impiegati proprio per tutelare il patrimonio. Esse sono delle società che detengono, in tutto o in parte, delle quote o delle partecipazioni di altre società da esse controllate.

Quindi, si connotano per la circostanza che impongono una forma di controllo su altre le società, le quali trasferiscono alla holding il totale, o solo parziale, potere di gestione, ossia la facoltà di attuare uno specifico indirizzo di impresa.

6. Trust

Un ulteriore strumento di tutela che può essere impiegato per tutelare il patrimonio familiare è il trust. Quest’ultimo è un negozio assai discusso, rispetto al quale la dottrina ha a lungo dibattuto. In particolare la principale questione verteva circa la possibilità di ammettere un trust interno. Infatti, la validità del trust conclusosi all’estero era ampiamente ammessa, in base alla Convenzione dell’Aja. E’ stato necessario attendere l’intervento legislativo che ha introdotto l’art. 2645 bis cc al fine di affermare la validità del trust interno. Il negozio, infatti, genera una vera è propria destinazione patrimoniale, che limita la c.d. responsabilità patrimoniale generica, ad oggi ammissibile anche alla luce della recente normativa in materia.

Il trust è un negozio giuridico in virtù del quale un soggetto detto settlor procede a destinare determinati beni in un fondo di trust. Questi vengono sottoposti alla gestione di un secondo soggetto, il trustee, che ne provvede alla gestione, in genere, in base ad un programma concordato e individuato dal contratto stesso.

Tale gestione può essere a beneficio di un terzo soggetto, il beneficiary, oppure finalizzato al perseguimento di uno scopo, in tal caso, appunto, si parla di trust di scopo.

Il trustee si impegna, di conseguenza, ad amministrare i beni del settlor secondo quanto stabilito dall’atto costitutivo del trust.

Mediante il trust si possono perseguire molteplici funzioni. In specie, ove si proceda a gestire un’impresa familiare, questo può essere impiegato al fine di agevolare il c.d. passaggio generazionale di un’impresa. A tal fine, è utile l’effetto di segregazione patrimoniale prodotto dal trust, di modo che sia possibile procedere a prevenire eventuali aggressioni del patrimonio stesso da parte dei creditori in una fase delicata dell’impresa stessa.

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